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La dieta mediterranea

La dieta mediterranea

Precursore della dieta mediterranea fu Ancel Benjamin Keys, biologo e filosofo statunitense, che studiando l’epidemiologia delle malattie cardiovascolari giunse a formulare ipotesi sull’influenza che l’alimentazione poteva avere in tali patologie, e ad individuare i benefici di un regime alimentare da lui stesso definito “dieta mediterranea”.

Dal 2010, la dieta mediterranea, è stata iscritta dall’Unesco nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.

Nel suo studio, prese in esame l’alimentazione degli abitanti di Nicotera, in Calabria, e poi quella del Cilento, sino a quando estrapolò la tesi che nei paesi del sud Italia, viste le precarie condizioni economiche della popolazione, l’alimentazione era basata su cibi poveri, come cereali integrali, legumi, frutta, verdura, pesce, e pochissima carne. Individuò anche l’elemento chiave nella quantità e nelle proprietà dei grassi impiegati ed in particolare nell’olio extra vergine d’oliva.

Pertanto considerando la bassa incidenza di tali malattie cardiovascolari in funzione della alimentazione, possiamo a questo punto introdurre il termine Macronutrienti: carboidrati, proteine, e lipidi, che devono essere introdotti nell’organismo in grandi quantità.

I Carboidrati vengono trasformati in glucosio fornendo l’energia per tutte le funzioni delle cellule, tessuti, e le principali fonti soni i cereali, i farinacei come pane, pasta, patate e frutta. Pane, pasta e farinacei sono da preferire derivati da farine integrali, che non abbiano, quindi, subito un processo di raffinazione. Frutta e verdura, preferibilmente fresca e di stagione, da consumare in almeno cinque porzioni al giorno preferendo le preparazioni a crudo piuttosto che quelle cotte, in modo da evitare che perdano durante la cottura nutrienti importanti come vitamine, minerali e sostanze antiossidanti.

Le proteine, hanno una funzione plastica, in quanto vengono utilizzate per la costruzione dei tessuti e degli organi, come ad esempio i muscoli. Le principali fonti delle proteine sono: carne, pesce, latte, uova, legumi. Questi ultimi dovrebbero costituire l’80% delle calorie destinate a questo macronutriente, mentre il restante 20% da pesce o carni bianche.    

In ultimo i lipidi, servono da riserva di energia, poiché vengono utilizzati più lentamente rispetto ai carboidrati, sono fondamentali per le membrane cellulari e la sintesi di alcuni ormoni, oltre che per l’assorbimento di alcune vitamine. Per quanto riguarda i grassi, la dieta mediterranea non può non basarsi sull’utilizzo dell’olio extra vergine di oliva, le cui molecole base sono i principali costituenti delle membrane cellulari.
Inoltre, quando l’alimentazione non è sufficientemente completa, si ricorre all’ausilio di integratori come gli omega 3, omega 6, monascus purpureus, resveratrolo, che costituiscono lo strumento terapeutico fondamentale per migliorare lo stato di salute dei pazienti affetti da patologie cardiovascolari e di prevenirne le stesse.

È esattamente a questi principi che i nutrizionisti si ispirano, e a riprova che l’inventore della nota Dieta mediterranea non avesse tutti torti, sta nel fatto che morì a 100 anni compiuti.


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